Il compromesso del 1877 fu un accordo non scritto, concordato in modo informale tra i membri del Congresso degli Stati Uniti, che risolse le dispute relative alle elezioni presidenziali del 1876, molto controverse. Esso portò il governo federale degli Stati Uniti a ritirare le ultime truppe dal Sud e pose fine all'era della ricostruzione. Grazie al compromesso, il repubblicano Rutherford B. Hayes fu eletto alla Casa Bianca, anziché il democratico Samuel J. Tilden, con l'intesa che Hayes avrebbe ritirato le truppe federali, il cui sostegno era essenziale per la sopravvivenza dei governi statali repubblicani in Carolina del Sud, Florida e Louisiana.
In base al compromesso, i Democratici, che avevano la maggioranza alla Camera dei rappresentanti, consentirono l'approvazione della decisione della Commissione elettorale.
Il presidente uscente, il repubblicano Ulysses S. Grant, ritirò i soldati dalla Florida e Hayes, una volta divenuto presidente, ritirò le truppe rimanenti dalla Carolina del Sud e dalla Louisiana. Non appena le truppe se ne furono andate, anche molti repubblicani bianchi se ne andarono, e i Democratici "Redeemers", che già dominavano altri governi statali nel Sud, presero il controllo. I termini esatti dell'accordo sono alquanto contestati in quanto la documentazione è insufficiente.[1]
I Repubblicani neri si sentirono traditi, poiché perdevano potere e al contempo divennero bersaglio di terrorismo interno per restringere la loro possibilità di votare, e entro il 1905, praticamente tutti i neri furono nella sostanza privati dei diritti di voto dai governi statali in ogni Stato del Sud.[2]
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